Mandolato,
artefatto, contadino, funzionale,
mezzane, argilla, terra, coccio,
luce, ombra, aria,
geometria, chiaro-scuro,
impronta.
e poi ancora altre storie;
calce, sabbia, acqua, pietra, muro, casa.
Rose, colore, profumo…
La sabbia e le pietre sono quelle che produce il fiume, queste in particolare sono spaccate in maniera magistrale.
Lo spaccapietre sapeva come fare, io da ragazzetto scendevo al fiume, andavo nel razzaio e in quel mare di pietre l' Adriano l'ho visto lavorare e ancora oggi sono ammaliato da quella magia. Con eleganza roteante, la mazza colpiva senza indugi e senza spreco di forze, compatta e levigata la pietra si spezzava con un piccolo sbuffo di polvere, si apriva a metà, precisa.
Io e Marco incontriamo Ciro, “fabbricatore” di grani antichi e ortaggi dall'intenso sapore. Camminando ci raccontiamo le storie di questo territorio.
La giusta misura.
L'arco a seto acuto tamponato a mandolato, eleganza assoluta per l'aria che asciuga i raccolti, le messi.
Non ti scordar di me . . .
Un nuovo viaggio.
Dal Renaio fin giù nel solco del fiume tra i due ponti.
Il Ponte di Campia.
I semi volanti, come neve, galleggiano. In questa scena sorprendente, di là dal fime, dal razzaio, dal bosco selvaggio, intravedo la casa del “Merenda” dove andavo da bambino a suonare le sue campane e mangiare le mele che teneva nel fieno, un binomio di colore e profumo che ho impresso nella mia mente e ancora oggi basta il pensiero per riaccendere questa azione dei sensi e poi il pane croccante e scuro fuori, morbido e fresco dentro, era sua moglie che me ne regalava uno più piccolo degli altri, era solo per me ;-)
Sambuco, Acacia, Aglio Orsino, per nominare solo quel che conosco.
La traccia dei materiali che persistono nel tempo e si annodano al territorio.
La forma dell'acqua
Sopra il fiume il Ponte della Ferrovia e sotto il "Pozzone", come si chimava noi di Ponte di Campia.
R A D I C I