Antiche sorgenti, nascoste da boschi di castagni, scendono dalla vallata di Dalli, ancora sotto il Passo di Pradarena fra la cima Belfiore (m. 1810) ed il monte Sillano (m. 1847).. Tra queste valli fitte e profonde nascono il ramo sinistro del fiume Serchio di Dalli che poi prende il nome di Sillano dopo l'omonimo paese.
Scendiamo tra i solchi scuri che l'acqua crea tra la poca neve del bosco.
Tra i dialoghi del bosco l'inverno fa trapelare remoti paesaggi mai visti così da vicino.
Il suono dell'acqua è ormai ben decifrabile e appare il canale della Braida a picchiare tra le pietre e a ingrossare il Serchio già forte nella sua via.
Scorre con colori ben selezionati dalla neve, dalle pietre smussate e dalla stagione povera di verde.
Scendiamo tra le pietre nude e lucide, lentamente, con passi leggeri sulle arenarie più stabili.
Superato un ponte che traghetta la statale, troviamo specie pioniere a colonizzare il terreno e i manufatti umani, persino i cartelli stradali di metallo verniciato sono colonizzati dalla vita vegetale.
L'acqua, presa in prestito dal fiume e rubata alle pietre, è anche la risorsa naturale per creare energia elettrica.